LE TERRE
Le Vigne di Roberto si trovano nel cuore dell’area DOC Breganze. Zona vitivinicola tra le più rinomate in Italia, riconosciuta quale Denominazione di Origine Controllata già nel 1968. Si estende dal fiume Astico al Brenta ai piedi dell’Altipiano di Asiago. Un territorio caratterizzato da suoli vulcanici nelle fasce collinari e strati alluvionali nelle parti pianeggianti. Terreni ideali per la coltivazione della vite che trova, grazie alle montagne a nord, riparo dalle correnti più fredde durante l’inverno e ventilazione in estate. Un microclima che consente di ottenere risultati lusinghieri anche con varietà di uve assai difficili da coltivare come il Pinot Nero.
Ben 13 sono infatti le varietà coltivate a Breganze e iscritte alla DOC. Tra queste un posto di tutto rispetto spetta all’uva Vespaiola. Una varietà autoctona, coltivata unicamente su questo territorio. La sua pianta è rustica e ben si adatta sia nelle annate siccitose che a quelle piovose. Gli acini dolci e dalla buccia sottile attirano le attenzioni di vespe e api (da cui il nome Vespaiola). Ma le uve al contempo sono caratterizzate da una spiccata acidità: questo rende la Vespaiola un’uva assolutamente versatile. Adatta a produrre vini spumanti freschi e fruttati, vini bianchi per accompagnare piatti gustosi (celebre l’abbinamento con il Bacalà) oppure dopo un lento appassimento la Vespaiola regala il celebre Torcolato.
BREGANZE E I PRODOTTI DELLA TAVOLA
Oltre gli estesi vigneti di uva vespaiola, nella zona di Breganze si scoprono luoghi affascinanti e, spesso, inesplorati. Tra il verde si incontrano numerose ville di Andrea Palladio, come villa Godi Malinverni a Lugo di Vicenza, o in stile palladiano. Da non perdere sono il borgo di Thiene, l’affascinante Bassano e la medievale Marostica. Quest’ultima, cinta da mura è sovrastata da un castello tardo medioevale e vi si gioca ogni due anni la celebre partita a scacchi viventi.
Ma non solo, ai piedi delle Prealpi Vicentine si scopre un itinerario di sapori, dalle Ciliegie rosse e dolci di Marostica agli Asparagi di Bassano. Guardare il territorio passando per i prodotti tipici è il modo che preferisce Roberto. Lui che ama passare le serata in compagnia degli amici, un bicchiere di vino, cucinando allo spiedo. Magari i torresani (colombi), un’altra specialità di queste zone, perfetti se abbinati alla polenta ottenuta con la varietà locale di mais Marano. Una curiosità: il nome torresano deriva dall’abitudine delle antiche famiglie nobiliari di allevarlo sulle torri dei loro castelli, dove ancora adesso ama nidificare.